Sia persone che aziende possono credersi troppo grandi per fallire. La storia insegna che, se pur è vero che le dimensioni proteggono dalla concorrenza in situazioni di mercato statiche, al cambiare delle circostanze e di fronte all'arrivo di nuove tecnologie anche i più grandi possono fallire.
Come fare allora a non cadere nella trappola di credersi troppo grandi per fallire? Come mantenere un'organizzazione agile e adattabile al cambiamento? La tendenza nelle grandi organizzazioni è di fossilizzarsi sulle proprie posizioni e finire con l'avere la maggior parte del management più preoccupato a mantenere lo status quo che a fare il bene dell'organizzazione a lungo termine.
Vecchie abitudini diventano leggi immutabili. Chi cerca di cambiare le cose viene zittito con un "abbiamo sempre fatto così", l'arrivo di una novità è visto con rancore da chi si è fatto una carriera sul vecchio modo di fare. L'organizzazione diventa lenta e appesantita dalla burocrazia. L'arroganza domina i piani alti che deridono e sottovalutano nuove tecnologie e nuovi concorrenti. Quando tutto questo avviene, l'unica cosa che può proteggere un'organizzazione è l'assenza di cambiamento. Ma nel momento in cui qualcosa cambia nel mercato, presto quell'organizzazione scoprirà di non essere affatto troppo grande per fallire.
Questo è successo nel tempo a tante aziende ritenute dei giganti, come Nokia, Blockbuster e Kodak. Ma altre sono riuscite ad evolversi in tempo e ad adattarsi a nuovi paradigmi.
2500 anni fa Eraclito disse: “non c’è nulla di più costante del cambiamento”. Nel business questo significa che non solo un’azienda può avere un successo meteorico, ma anche una caduta altrettanto veloce. Questa è l’altra faccia dell’innovazione tecnologica. Chi vuole rimanere in cima deve costantemente innovarsi e adattarsi. Purtroppo, così come questa abilità è necessaria in una start-up, così è un'abilità che tende a venire persa quando quella stessa azienda cresce, pianta le radici e comincia a sedersi, a preoccuparsi di più di proteggere ciò che ha invece di guardarsi intorno.