Nel viaggio dell'imprenditore, in teoria tutto funziona. È divertente giocare con le idee e la nozione romantica dell’imprenditore è facile da vendere: lavoro duro ma soddisfacente, leadership e passione, sulla strada per una vita da milionario se solo si riesce a sopravvivere e tenere duro per i primi tre anni.
Sembra tutto molto bello, ma la teoria non mette il cibo sulla tavola, né portano a un buono standard di vita, alla sicurezza finanziaria o alla soddisfazione personale. Nella pratica, molte sfide e difficoltà si frappongono tra l’imprenditore e i suoi obiettivi, prime fra tutte la sua inesperienza e le limitazioni dettate dal suo modo di pensare. Dopo un primo momento di entusiasmo arrivano le difficoltà e lo stress. Mentre il progetto impone sempre più sacrifici, bisogna saper mantenere alta la determinazione e la motivazione mentre le soddisfazioni ancora latitano.
Quando i risultati finalmente arrivano e riesci a superare la prima delicata fase di start-up altre sfide attendono, perché l’impresa, il personale e le strategie che funzionavano nella prima fase non funzionano più se cerchi di espanderti.
Ogni impresa passa attraverso diverse fasi di vita, ciascuna delle quali ha caratteristiche diverse. Anche il leader deve adattarsi e imparare cose nuove man mano che la sua impresa evolve da idea ad azienda matura. La passione che sprona un fondatore a lasciare il suo lavoro, rischiare i suoi risparmi e lavorare diciassette ore al giorno su una singola idea è necessaria all'avvio, ma quello stesso ardore probabilmente impedirà all'azienda di crescere in seguito. Invece, un imprenditore deve sempre essere consapevole che le abilità che lo hanno portato ad un livello non saranno quelle che lo porteranno al livello successivo e che il suo business non crescerà finché non avrà sviluppato le competenze per farlo progredire.
Il viaggio dell'imprenditore è anche un viaggio attraverso i suoi desideri e la sua vita privata.