Cosa fare dopo la pensione? Molte persone non aspettano altro che il momento della pensione. Vedono quel momento come una liberazione: da domani non si dovranno preoccupare di alzarsi presto al mattino, di timbrare il cartellino, non dovranno occuparsi di incombenze noiose, di dover avere un capo che dice loro cosa fare. Insomma, la pensione è vista come un momento di liberazione. Ma lo è davvero? Chiedersi che cosa fare dopo la pensione è molto importante perché ciò che spesso si osserva è che le persone non sono affatto più felici dopo che vanno in pensione, anzi alcune sono visibilmente svuotate di significato e cominciano a spegnersi piano piano.
Che il nostro lavoro ci piaccia o meno, ad un certo punto ci verrà detto di smettere di lavorare. Prima di questo momento una fetta importante del nostro tempo era occupato dal lavoro, dopo diventa “libero”. Ma ci sono due facce della medaglia quando si parla di avere tempo libero: da una parte, abbiamo l’opportunità di riempire quel tempo come vogliamo, magari in un modo più piacevole rispetto al lavoro, così da continuare a passare il nostro tempo in maniera significativa; dall’altro, corriamo il rischio che il tempo si svuoti di significato se non riusciamo a trovare nuove attività che sostituiscano l’occupazione lavorativa.
Una volta in pensione, alcune persone riescono immediatamente a prendere il loro tempo libero e a trasformarlo in qualcosa per cui vale la pena alzarsi al mattino, ma altri si illudono che la soddisfazione stia semplicemente nel non dover più lavorare e finiscono per passare il tempo in occupazioni vuote di significato per scoprire che, giorno dopo giorno, anche la loro vita ha perso di significato.
È importante trattare il tempo della pensione come tempo attivo, da investire in attività che lo rendono significativo e degno di essere vissuto, e non una vuota attesa della fine, in cui sotto la superficie di apparente tranquillità e “libertà” si nasconde l’insoddisfazione e il risentimento del sentirsi ormai vecchi e inutili.